Standard UE sulle obbligazioni verdi (COM(2021)391)
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Mercati finanziari

Standard UE sulle obbligazioni verdi (COM(2021)391)

Philipp Eckhardt
Philipp Eckhardt

Investire il denaro in modo sostenibile e con la coscienza pulita. Con obbligazioni ecologiche per un totale di 250 miliardi di euro, la Commissione europea vuole finanziare circa un terzo dei fondi per la ripresa dalla crisi del COVID nei prossimi cinque anni. Per tale finalità, sta basandosi attualmente ancora su uno standard di mercato riconosciuto a livello mondiale. Tuttavia, non è veramente pienamente convinta di questo procedere anche per il futuro.

Al fine di creare maggiore chiarezza per gli investitori, la Commissione sta infatti progettando un nuovo standard UE uniforme per i Green Bonds (EuGB). A differenza degli standard attuali del mercato finanziario globale, l’EuGB dovrebbe definire in modo più preciso in quali attività economiche "verdi" possano essere investiti i proventi delle obbligazioni. L'EuGB si baserà inoltre sulla tassonomia verde in vigore nell’UE. Il “Centres for European Policy Network (CEP)” ha analizzato i piani della Commissione oggetto di una apposita proposta di regolamento (COM(2021) 391).

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Status

"L'accoppiamento alla tassonomia verde, con tutte le sue possibili eccezioni e sviluppi comporta dei rischi. Lo standard UE potrebbe infatti venire poco considerato se non riuscirà ad incontrare le preferenze di sostenibilità degli investitori. Questo è già evidente oggi nel quadro della disputa aperta sulla classificazione dell'energia nucleare e del gas naturale", sottolinea l'economista del Cep, Philipp Eckhardt, autore dello studio. È poi importante che sia gli emittenti che gli investitori possano contare sul fatto che un'obbligazione “verde” non perda il suo status di EuGB, anche in caso di future modifiche della tassonomia UE.

Eckhardt considera poi positivo il fatto che l'applicazione della prevista normativa UE rimanga, comunque, un atto volontario. "In questo modo, i parametri standard di mercato esistenti e ampiamente accettati non vengono automaticamente sostituiti del tutto".

Potenzialmente il CEP vedrebbe, comunque, come un vantaggio anche la creazione di un qualche collegamento con la tassonomia verde, per il fatto che gli investitori , in questo modo, otterrebbero almeno un orientamento approssimativo sull'uso dei proventi di tali operazioni finanziarie.

Poi la prevista rigorosa procedura di registrazione, nonché i requisiti di supervisione delle obbligazioni verdi richiesti a valutatori esterni, potrebbero contribuire a rafforzare ulteriormente la fiducia degli investitori rispetto tali obbligazioni.

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