Mercati finanziari
Standard UE sulle obbligazioni verdi (COM(2021)391)
cepAnalisi
"L'accoppiamento alla tassonomia verde, con tutte le sue possibili eccezioni e sviluppi comporta dei rischi. Lo standard UE potrebbe infatti venire poco considerato se non riuscirà ad incontrare le preferenze di sostenibilità degli investitori. Questo è già evidente oggi nel quadro della disputa aperta sulla classificazione dell'energia nucleare e del gas naturale", sottolinea l'economista del Cep, Philipp Eckhardt, autore dello studio. È poi importante che sia gli emittenti che gli investitori possano contare sul fatto che un'obbligazione “verde” non perda il suo status di EuGB, anche in caso di future modifiche della tassonomia UE.
Eckhardt considera poi positivo il fatto che l'applicazione della prevista normativa UE rimanga, comunque, un atto volontario. "In questo modo, i parametri standard di mercato esistenti e ampiamente accettati non vengono automaticamente sostituiti del tutto".
Potenzialmente il CEP vedrebbe, comunque, come un vantaggio anche la creazione di un qualche collegamento con la tassonomia verde, per il fatto che gli investitori , in questo modo, otterrebbero almeno un orientamento approssimativo sull'uso dei proventi di tali operazioni finanziarie.
Poi la prevista rigorosa procedura di registrazione, nonché i requisiti di supervisione delle obbligazioni verdi richiesti a valutatori esterni, potrebbero contribuire a rafforzare ulteriormente la fiducia degli investitori rispetto tali obbligazioni.
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Standard UE sulle obbligazioni verdi (COM(2021)391) (pubblicizzato 30.11.2021) | 217 KB | Download | |
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