Clima
Quote di emissione per la navigazione marittima
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“A causa della natura globale del trasporto marittimo, l'UE dovrebbe evitare di proporsi come “solista” nella politica climatica legata a questo contesto. Avrebbe più senso spingere per un sistema di scambio di emissioni globalmente uniforme promosso dall'Organizzazione marittima internazionale (IMO)", afferma l'esperto del CEP Martin Menner, coautore dello studio.
Altrimenti, secondo Menner, “Vi è il rischio di conflitti, reazioni di tipo evasivo, distorsioni della concorrenza ed, in ultima analisi, persino un aumento delle emissioni globali di CO2”
"Se l'UE dovesse scegliere comunque di introdurre, per conto proprio, lo scambio di quote emissione anche per il trasporto marittimo, non dovrebbe includerlo nell'ETS generale dell'UE, ma creare un sistema di scambio di emissioni separato, al fine di non mettere ulteriori oneri sui settori attualmente già inclusi nell'ETS dell'UE e spesso già minacciati da un aumento delle delocalizzazioni", sottolineano i ricercatori del CEP.
Inoltre, per attutire i costi sproporzionatamente alti che ne deriverebbero per le piccole e medie compagnie di navigazione, si ritiene, inoltre, che l'UE dovrebbe pensare piuttosto ad introdurre delle forme alternative di tariffazione del CO2.per questi soggetti.
Prima dello scoppio della pandemia da Coronavirus, il trasporto marittimo era responsabile di circa il 2,2% delle emissioni globali di CO2. Questo corrisponde, ad esempio, all'intera emissione di CO2 della Germania..
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Quote di emissione per la navigazione marittima (pubblicizzato 13.04.2021) | 1,011 KB | Download | |
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