Economia digitale
Obbligo UE per le aziende nella condivisione dei dati (UE Data Act)
cepInput
"Il fatto che lo Stato sia autorizzato a richiedere dati, pure al di fuori dei casi di crisi, se non può adempiere a degli obblighi di tipo legale senza i dati stessi, risulta essere un fine troppo vago", critica l'esperta giurista del CEP, Anja Hoffmann, che ha analizzato il progetto UE. Se l'intromissione nella libertà contrattuale dei produttori di elettrodomestici intelligenti, macchine varie ed auto connesse attraverso l'obbligo generale di condivisione dei dati sia proporzionata non è ancora stato sufficientemente stabilito. I potenziali effetti negativi ricadenti sui produttori di tali beni dovrebbero essere mitigati.
Hoffmann, apprezza il fatto che la Commissione voglia migliorare l'interoperabilità. Tuttavia, chiede contemporaneamente anche l'urgente rimozione di ulteriori ostacoli economici, tecnici e giuridici all'economia dei dati. Inoltre, il Data Act deve essere meglio coordinato giuridicamente con altri atti giuridici UE.
"Il Data Act non deve escludere questioni importanti quali la definizione puntuale delle “responsabilità” dei soggetti coinvolti. Inoltre, devono essere rimossi altri ostacoli che attualmente incontrano gli attori dell'economia dei dati. Se nulla di tutto ciò si riesce a definire compiutamente, il Data Act rischia di mancare il suo obiettivo di diventare un acceleratore della digitalizzazione", sottolinea la Hoffmann.
La nuova normativa UE sui dati è destinata principalmente a regolare le condizioni e gli scopi per i quali i dati del settore privato possano essere trasmessi alle istituzioni pubbliche (business to government) e scambiati tra aziende private (business to business).
Una sintesi in italiano è qui disponibile. La versione integrale del cepInput è redatta in lingua tedesca.
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Obbligo UE per le aziende nella condivisione dei dati (UE Data Act) (pubblicizzato 10.02.2022) | 835 KB | Download | |
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