Economia digitale
Digital Markets Act - Parte I: Obblighi per le piattaforme online
cepAnalisi
Il think tank di Friburgo “Centrum für Europäische Politik (CEP)” ha analizzato la proposta normativa di Bruxelles. "L'accesso al mercato è spesso massicciamente ostacolato per i terzi ed il pericolo di comportamenti sleali è grande. Pertanto, il DMA ha senso ed è abbastanza appropriato", dice l'economista del CEP Matthias Kullas, che ha scritto l'analisi insieme al giurista, Lukas Harta, e l'economista Alessandro Gasparotti.
"Dato che le procedure a difesa del diritto alla concorrenza di solito richiedono molto tempo, è vantaggioso che il DMA costringa i cosiddetti “gatekeeper “ a rispettare degli obblighi in via generale", sottolinea Harta. Tuttavia, si riscontra: "una notevole mancanza di precisione rispetto alla definizione delle circostanze in cui la Commissione può dichiarare una società come gatekeeper e, conseguentemente, nasce una problematica per quanto riguarda il principio della certezza del diritto". Kullas chiede "linee guida su come la Commissione può procedere in tale valutazione".
Le grandi compagnie internet, nel frattempo, stanno già resistendo ai piani della Commissione per le nuove regole nel business digitale.
Apple, ad esempio, si lamenta che il DMA, nella sua forma attuale, mette in pericolo la sicurezza e la protezione dei dati degli utenti di iPhone. Facebook, mette in guardia contro i regole troppo rigide che minacciano di soffocare l'innovazione.
Tuttavia, gli esperti immaginano che l'UE dichiarerà almeno Apple, Google, Facebook e Amazon dei gatekeepers, secondo gli attuali criteri.
L'analisi è disponibile in lingua inglese
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Digital Markets Act – parte I Obblighi per le piattaforme online (pubblicizzato 20.07.2021) | 223 KB | Download | |
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